(Italiano)
1. Resoconto della serata
Vermiglio e stato proiettato al festival Dolce Cinema 2024 in presenza dell’ attrice principale del film, Martina Scrinzi. Il film ha vinto il Leone d’Argento alla Mostra di Venezia 2024 ed è in lizza per rappresentare l’Italia agli Oscar 2025. Alla fine del film, abbiamo potuto porre le nostre domande all’attrice. È stato molto interessante e Martina Scrinzi ci ha raccontato alcuni aneddoti inediti sulla realizzazione del film, ne parleremo più avanti nell’articolo.
2. Trama del film (attenzione spoiler !)
Nel 1944, l’arrivo di un disertore siciliano ferito nel piccolo paese di Vermiglio (Valle di Sole, Trentino) sconvolge la vita quotidiana della famiglia Graziadei. I Graziadei vivono in una casetta in mezzo alle montagne. Il soldato, Pietro, arriverà in questa famiglia piena di silenzi e dalle relazioni domestiche ben codificate della società dell’epoca: il padre è un maestro delle scuole elementari che insegna ai suoi studenti l’italiano poiché tutti parlano il dialetto solandro, la madre di famiglia ha una gravidanza dopo l’altra, al figlio maggiore viene negato l’accesso all’istruzione perché deve aiutare nella fattoria. Lucia, la figlia maggiore della famiglia, si innamora del soldato e accetta la sua proposta di sposarlo. Finita la guerra, Pietro torna in Sicilia, lasciando dietro di sé Lucia e la loro figlia non ancora nata, Antonia. L’attesa sembra interminabile per Lucia, che scrive molte lettere a Pietro ma non ne riceve nessuna in cambio.Un giorno, la donna legge sul giornale che Pietro è stato vittima di omicidio per mano della moglie, venendo a conoscenza di due notizie sconvolgenti: la sua morte e il fatto che fosse già sposato. Il mondo di Lucia crolla e lei, oltre al lutto, deve affrontare i pregiudizi dell’epoca: nessuno la sposerà più perché di fatto lo è stata già e la reputazione della famiglia è in pericolo.
Nel corso del film, seguiamo dunque l’evoluzione di questa famiglia attraverso le quattro stagioni dell’ultimo anno di guerra.
3. Commento
Vermiglio è nato dal sogno della regista. Infatti, questo film è ispirato alla sua stessa famiglia che vive in Trentino. Il film è molto lungo e silenzioso. Il silenzio ha un ruolo importante, poiché simboleggia la difficoltà di questa famiglia di vivere in un paesino sperduto tra le montagne, e la rigidità delle istituzioni familiari e religiose. In Vermiglio, la religione è molto presente, per esempio si fa la messa in latino. Il padre di famiglia, che fa il maestro, è anche colui che ha il diritto di scegliere chi andrà a scuola tra i suoi figli, perché per lui la scuola deve essere sinonimo di eccellenza.
Alla fine ci rendiamo conto che Pietro amava veramente Lucia e che lei lo sa. Quando Lucia va al cimitero a fare visita alla tomba di Pietro, avviene infatti una riconciliazione tra di loro. Al contrario di quanto si dice nel paesino, Pietro era un uomo buono seppur già sposato.
4. Approfondimento
Vermiglio affronta vari temi come la guerra, la religione e la famiglia patriarcale. Il film ci immerge infatti in un’altra epoca, e ci fa vivere la guerra da lontano. Gli abitanti hanno paura di non rivedere più quelli che sono partiti da soldati e, essendo molto religiosi, aspettano un miracolo. Inoltre, è molto difficile per il soldato siciliano farsi capire in questo paese del Trentino, perché nessuno di loro parla italiano, parlano tutti un loro dialetto molto distante dall’ italiano (dialetto solandro, della Val di Sole).
Ecco qualche aneddoto
Durante l’intervista, dopo il film, l’attrice Martina Scrinzi ci ha detto che non parlava solandro e che quindi ha dovuto impararlo per il film. Ha affermato che era difficile comunicare con gli attori della Val di Sole ma che era una sfida appassionante per lei anche perché le piace molto imparare le lingue. Inoltre, l’attrice ha davvero scritto delle lettere per il personaggio di Pietro in cui gli raccontava la vita immaginaria di sua figlia. Questo dimostra che l’attrice si è impegnata molto nel suo ruolo e ha voluto davvero calarsi nei panni della protagonista.
(Version française)
Vermiglio, une histoire de guerre dans les montagnes du Trentin
1. Compte-rendu de la soirée
Vermiglio a été projeté au festival Dolce Cinema 2024 en présence de l’actrice principale du film, Martina Scrinzi. Le film a remporté le Lion d’argent à la Mostra de Venise 2024 et représentera l’Italie aux Oscars 2025. À la fin du film, nous avons pu poser nos questions à l’actrice. C’était très intéressant et Martina Scrinzi nous a raconté des anecdotes inédites sur le tournage du film, nous en reparlerons plus loin dans l’article.
2. L’intrigue du film (attention spoiler !)
En 1944, l’arrivée d’un déserteur sicilien blessé dans le petit village de Vermiglio (Val di Sole, Trentin) bouleverse le quotidien de la famille Graziadei. Les Graziadei vivent dans une petite maison au milieu des montagnes. Le soldat Pietro arrive dans cette famille pleine de silences et de relations familiales codifiées de la société de l’époque : le père est instituteur et enseigne l’italien à ses élèves parce qu’ils parlent tous le dialecte « solandro », la mère de famille enchaîne les grossesses, le fils aîné n’a pas accès à l’éducation parce qu’il doit aider à la ferme. Lucia, la fille aînée de la famille, tombe amoureuse du soldat et accepte sa demande en mariage. Une fois la guerre terminée, Pietro retourne en Sicile, laissant derrière lui Lucia et leur fille à naître, Antonia. Un jour, elle lit dans le journal que Pietro a été assassiné par sa femme et apprend deux nouvelles bouleversantes : sa mort et le fait qu’il était déjà marié. Le monde de Lucia s’écroule et, en plus du deuil, elle doit faire face aux préjugés de l’époque : personne ne l’épousera à nouveau parce qu’elle était déjà mariée et la réputation de la famille est en danger.
Au cours du film, nous suivons l’évolution de cette famille à travers les quatre saisons de la dernière année de la guerre.
3. Commentaire
Vermiglio est né du rêve de la réalisatrice. En effet, ce film est inspiré de sa propre famille vivant dans le Trentin. Le film est très long et silencieux. Le silence joue un rôle important, car il symbolise la difficulté que rencontre cette famille, vivant dans un village isolé dans les montagnes, et la rigidité des institutions familiales et religieuses. Dans Vermiglio, la religion est très présente, par exemple, la messe est en latin. De plus, le père de famille, qui est également enseignant, choisit qui parmi ses enfants sera scolarisé, car pour lui l’école ne peut être que synonyme d’excellence.
À la fin, on comprend que Pietro a vraiment aimé Lucia et elle le sait. Lorsque Lucia se rend au cimetière sur la tombe de Pietro, une réconciliation s’opère entre eux. Contrairement aux rumeurs qui courent dans le village, Pietro était un homme bon, même s’il était déjà marié.
4. Réflexion
Vermiglio aborde différents thèmes tels que la guerre, la religion et la famille patriarcale. En effet, le film nous plonge dans une autre époque et nous fait vivre la guerre de loin. Les habitants ont peur de ne jamais revoir ceux qui sont partis à la guerre et, très religieux, ils attendent un miracle. De plus, il est très difficile pour le soldat sicilien de se faire comprendre dans ce village du Trentin, car aucun d’entre eux ne parle italien, ils parlent tous un dialecte qui leur est propre, très éloigné de l’italien (le « solandro »).
Voici quelques anecdotes
Lors de l’interview après le film, l’actrice Martina Scrinzi nous a dit qu’elle ne parlait pas le dialecte solandro et qu’elle a donc dû l’apprendre pour le film. Elle a déclaré qu’il était difficile de communiquer avec les acteurs dans la Val di Sole, mais que c’était un défi passionnant pour elle, car elle aime beaucoup apprendre les langues. En outre, l’actrice a véritablement écrit les lettres dans le film pour le personnage de Pietro : elle lui a raconté la vie imaginaire de sa fille. Cela montre que l’actrice s’est beaucoup investie dans son rôle et qu’elle voulait vraiment se glisser dans la peau du protagoniste.
Article rédigé par Elisa Duquet, étudiante à Sciences Po Grenoble