Parthenope sei una diva !

Par Deniz Tugtekin et Charles-Alexandre Fleury

(Italiano)

Durante tutta la proiezione, lo spettatore viene invitato a seguire la storia di Parthenope (Celeste Dalla Porta), una ragazza napoletana che prende il nome dall’antica denominazione della città di Napoli. Parthenope incarna infatti la città di Napoli e ne rappresenta l’allegoria. È come questa città: bella, furba, imprevedibile ma anche fragile nei confronti della vita che le fa attraversare delle situazioni difficili. Non sa mai quali altre avventure rocambolesche dovrà affrontare. Nel corso della storia, vediamo Parthenope vivere la gioventù di una ragazza di 20 anni, che con la sua bellezza attira lussuria e gelosia sullo sfondo dei paesaggi paradisiaci della costa napoletana, “il luogo più bello del mondo” secondo Alfonso Santagata . Parthenope e lo spettatore fanno l’esperienza della dolce vita, dell’amore e della spensieratezza. Finché non accade qualcosa di drammatico nella vita della protagonista. Da questo momento la ragazza si rende conto del peso dell’esistenza, poiché vede il suo ambiente cambiare radicalmente. Parthenope si sveglia dalla vita da sogno che sta vivendo e fa un passo nel mondo esterno. La ragazza studia antropologia all’Università di Napoli, dove incontra un professore (Silvio Orlando) con cui sviluppa un rapporto speciale e che la ispira a tal punto da dedicarsi all’insegnamento. Si tratta di una vocazione per lei, che trascorrerà la sua giovinezza e persino la sua vita a cercare di capire gli altri.

Questo film realizzato da Paolo Sorrentino incuriosisce per il mistero che circonda Parthenope. In un primo momento il pubblico non capisce dove la trama voglia condurlo e segue con attenzione lo sviluppo della storia che sembra non avere senso.

Per più di due ore, la sala piena ha ammirato le immagini spettacolari dei paesaggi e degli attori tanto bravi quanto belli, soprattutto Celeste dalla Porta che riesce a catturare tutti con la sua prestazione. Alla fine, la scenografia fa capire che la vita di Parthenope è caotica quanto la città di Napoli. Il senso viene non dalla storia ma dall’esperienza emozionante che Sorrentino offre con questo capolavoro.

Questi abitanti, sopraffatti e sommersi da molte questioni esistenziali e morali, ci portano a interrogarci su temi profondi e universali tra cui la colpa, il consenso, la relatività della giustizia, l’impegno, la responsabilità, la genitorialità ecc. Oltre ad alcuni dei temi cari al regista (come i conflitti familiari e il lutto), Tre Piani tratta anche quello del « vivere insieme », sottolineando la sua difficoltà.

Il regista cerca anche di mostrare non solo il male che affligge la società contemporanea, ma anche una certa « crisi del maschile » con uomini che, a causa della loro ostinazione e testardaggine, fanno soffrire le lore famiglie attraverso ad esempio il rifiuto, l’abbandono, la negligenza. Di contro, il film celebra forti personaggi femminili che, ognuno a modo suo e con grande sensibilità, cercano di raccogliere i pezzi di strutture familiari frammentate e lacerate.

© DR

(Version française)

Tout au long de la projection, le spectateur est invité à suivre l’histoire de Parthenope, (Celeste Dalla Porta), une jeune femme napolitaine dont le nom vient de l’ancienne cité de Naples. Parthenope incarne cette ville et en représente l’allégorie. Elle est comme Naples, belle, maline, imprévisible mais aussi fragile face à la vie qui lui fait traverser des situations difficiles. Elle ne sait jamais quelles aventures rocambolesques elle va devoir affronter.

Tout au long de l’histoire, on voit Parthenope vivre sa jeunesse qui est celle d’une jeune femme de vingt ans, qui par sa beauté exceptionnelle attire aussi bien la luxure que la jalousie sur fond de paysages paradisiaques de la côte napolitaine, « le plus bel endroit du monde » selon Alfonso Santagata. Parthenope et le spectateur font ainsi l’expérience de la « dolce vita », de l’amour et de l’insouciance. Soudainement, un événement tragique vient bouleverser sa vie. C’est à partir de ce moment que la jeune femme prend conscience du poids de l’existence, et ce depuis qu’elle a vu son environnement changer radicalement. Parthenope se réveille de la vie de rêve qu’elle menait et fait un passage dans le monde extérieur. Elle étudie parallèlement l’anthropologie à l’université de Naples. C’est là qu’elle rencontre un professeur (Silvio Orlando) avec qui elle noue un lien particulier et qui l’inspire au point qu’elle choisisse de dédier son avenir à l’enseignement. De façon surprenante, il s’agit en fait d’une vocation pour elle, qui passera sa jeunesse et même sa vie à tenter de comprendre les autres.

Ce film réalisé par Paolo Sorrentino intrigue par le mystère qu’il laisse planer sur Parthenope. Dans un premier temps, le public ne comprend pas ou l’intrigue va le mener et il suit avec attention l’évolution de la trame qui semble parfois ne pas avoir de sens. Durant plus de deux heures, la salle pleine a pu admirer les images des paysages spectaculaires et des acteurs aussi bons que beaux. C’est surtout Celeste dalla Porta qui parvient à captiver le spectateur au travers de sa prestation. À la fin, la scénographie nous fait comprendre que la vie de Parthenope est chaotique, à l’image de la ville de Naples. L’intrigue finit par puiser son sens, non pas de l’histoire elle-même, mais de l’expérience émotionnelle que Sorrentino offre au travers de ce chef-d’œuvre.


Article rédigé par Deniz Tugtekin et Charles-Alexandre Fleury, étudiants à Sciences Po Grenoble

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